PIATTAFORMA POLITICA SUL CONGEDO MESTRUALE – FLAICA CUB TORINO

Grazie al lavoro costante delle compagne che hanno posto al centro dell’attenzione la questione dell’endometriosi e della vulvodinia, anche in Italia qualcosa si muove sul terreno della possibilità di ottenere il congedo mestruale per le lavoratrici e persone che ne hanno bisogno.

E’ stata depositata una proposta di legge dall’Alleanza Verdi-Sinistra che ne chiede il riconoscimento, anche se con alcuni limiti. La legge riconoscerebbe il diritto al congedo mestruale, sia per lavoratrici sia per studentesse, previa presentazione di un certificato medico; non è chiaro se il certificato debba attestare una patologia pre-esistente oppure sia un semplice certificato d’assenza per malattia. Il terzo articolo prevede una proposta di contraccezione gratuita dietro presentazione di ricetta medica.

Pur muovendosi nella direzione giusta, riteniamo che la proposta di legge abbia un forte limite: il congedo infatti in questo modo risulta sottoposto alla condizione della presenza di una patologia. Noi sappiamo che moltissime donne, senza fortunatamente essere affette da gravi patologie, soffrono comunque di mestruazioni dolorose. Per secoli questa condizione è stata descritta e narrata come una debolezza personale e non come un dato di fatto quale è. Dietro a questa narrazione ci sono secoli di colpevolizzazione della condizione femminile e un provvedimento serio dovrebbe contribuire a ribaltarla.

Da parte nostra riteniamo che il congedo mestruale sia un diritto di tutte le lavoratrici e che debbano essere loro a decidere se utilizzarlo o meno e non dipendere da una certificazione medica.

Proponiamo quindi l’adozione nel diritto del lavoro della “malattia statistica” per due giorni al mese usufruibili da ogni lavoratrice o persona che ne ha bisogno, secondo le proprie necessità.

Non si tratta semplicemente di riconoscere una o più patologie ma piuttosto di affermare un diritto insieme individuale e sociale per il benessere di tutte le lavoratrici e delle donne in generale.

“I contenuti della proposta:

Il testo di Alleanza Verdi-sinistra si compone di tre articoli. Il primo propone l’introduzione del «congedo mestruale scolastico», che consiste nel riconoscere due giorni al mese di assenze giustificate per le studentesse che soffrono di dismenorrea. Queste assenze «non incideranno sul monte ore massimo di quelle consentite per considerare valido l’anno scolastico», ma per usufruire del congedo le studentesse «dovranno presentare un certificato medico all’inizio dell’anno scolastico e servirà comunque la presentazione di una giustificazione dei genitori in caso di minorenne».

Il secondo articolo introduce il «congedo mestruale lavorativo», ossia due giorni di congedo retribuito per le lavoratrici che hanno lo stesso problema. Per questo congedo, ottenibile solo presentando un certificato medico, le lavoratrici otterranno un’indennità pari alla retribuzione giornaliera. I giorni di congedo non potranno essere equiparati ad altre cause di assenza dal lavoro come la malattia.

Il terzo e ultimo articolo stabilisce invece che i contraccettivi ormonali siano inseriti nei Livelli essenziali di assistenza (Lea), ossia le prestazioni e i servizi che il Servizio sanitario nazionale è tenuto a fornire a tutti i cittadini, e che il ministro della Salute stabilisca le linee guida per la loro distribuzione gratuita nelle farmacie, previa prescrizione medica. Secondo Piccolotti, la distribuzione gratuita di questi farmaci «non solo è un diritto basilare, ma sarebbe anche una soluzione per molte donne», dal momento che i contraccettivi ormonali sono spesso prescritti come regolatori del ciclo mestruale.”
tratto da questo articolo.