GOVERNO MELONI: TASSARE I POVERI PER RENDERE I RICCHI PIU’ RICCHI!

Il progetto di riforma fiscale presentato dal governo è la più esplicita ed evidente dichiarazione su da che parte stanno Meloni e soci.

Questo progetto cancella la riforma del 1971 che prevedeva la tassazione progressiva dei redditi nel nome di un principio antico come il mondo: LE TASSE LE DEVONO PAGARE I POVERI, MICA I RICCHI!

1) In primo luogo il reddito da lavoro autonomo viene sottratto alla progressività dell’imposta (il principio per cui più guadagni e più paghi)e consegnato al mondo della flat tax, dove chi guadagna 20.000 euro all’anno e chi ne guadagna 200.000 viene tassato allo stesso modo: unica imposta del 15%

2) In secondo luogo chi vive di rendita immobiliare pagherà esclusivamente una cosiddetta cedolare secca con due aliquote: una del 10% e una del 21%. In questo modo chi eredita appartamenti da affittare o locali commerciali paga nettamente di meno di chi vive del proprio lavoro. Uno schiaffo a lavoratrici e lavoratori e una carezza a chi è ricco di nascita

3) In terzo luogo si favoriscono le imprese piccole e medie abolendo l’Irap che tassava in generale il reddito d’impresa e favorendo un sistema che vedrà tassate (poco)le grandi imprese e non tassate le piccole. Non si tratta di una forma di giustizia fiscale tra le imprese, ma di favorire in ogni modo le imprese del mattone e della ristorazione con i loro salari da fame e il loro ricorso continuo al mercato nero del lavoro

4) In quarto luogo si permette il concordato preventivo dell’imprenditore o redditiero sul reddito tassabile per i successivi due anni: in pratica si rende legale l’evasione fiscale e si legittima la corruzione degli appartenenti all’Agenzia delle Entrate. Chi avrà denaro a sufficienza per ungere le ruote, potrà evitare di pagare le tasse

5) In quinto luogo si prevede che gli eventuali buchi (scontati) nel bilancio dello Stato verranno coperti con tagli della spesa pubblica che, evidentemente colpiranno in primo luogo la spesa sociale e quindi, pensioni, sanità e istruzione, già messi in pericolo dal disegno di legge sull’autonomia differenziata tra le regioni

In poche e semplici parole, mentre gli apprendisti stregoni della maggioranza girano la pozione della futura flat tax, il principio che viene messo in opera è il seguente:

  1. Le tasse vengono pagate unicamente da lavoratrici e pensionati;
  2. Il calo del gettito fiscale verrà coperto da tagli alla spesa pubblica che colpiranno soprattutto le stesse classi lavoratrici che pagano le tasse;
  3. La ricchezza nazionale viene in questo modo spostata dalle classe lavoratrici verso le imprese, la rendita (o meglio verso coloro che sono troppo ricchi per lavorare) e il mondo delle professioni e degli interessi costituiti;

Si tratta di una RESTAURAZIONE non tanto del vecchio mondo borghese e liberale, ma del mondo precedente alla Rivoluzione francese, dove interi gruppi sociali non erano tenuti a pagare le tasse e vigeva il segreto assoluto sulle dimensioni della ricchezza delle élite.

Oggi una nuova élite, fatta di ricchi redditieri, imprese grandi e piccole, professionisti e ceti medi regressivi, pretende la stessa cosa; le tasse sono roba per i poveri, se le paghino loro!

Contro la restaurazione fiscale, per una tassazione fortemente progressiva che faccia pagare per il bene comune soprattutto chi è ricco, mobilitiamoci sui luoghi di lavoro e nella società tutta!

Governo Meloni_riforma fiscale impresentabile.docx

 INFOGRAFICA_riforma fiscale gov meloni