Il governo Meloni, in continuità con il governo Draghi, ha attaccato frontalmente il Reddito di Cittadinanza. Quest’anno è stata ridotta la platea dei beneficiari, dal prossimo anno semplicemente non ci sarà più. Un provvedimento inutile a ridurre la spesa pubblica ma utile a diminuire gli stipendi

 In questi anni il Reddito è stato uno strumento utile ad arginare l’impoverimento generale di una parte sempre più ampia della società. In moltissime e moltissimi non sono finiti a fare le code alle mense pubbliche grazie a questo pur limitato strumento

 Il taglio del 2023 toglierà il Reddito a circa un milione di persone, scelte con il ridicolo criterio dell’occupabilità (in realtà vuole dire avere tra i 18 e i 59 anni) come se la scelta di non lavorare e di richiedere un sussidio fosse, appunto, una scelta.
LA REALTA’ E’ BEN DIVERSA: SI TRATTA DI OBBLIGARE QUESTE PERSONE AD ACCETTARE UN SALARIO INDEGNO PUR DI SOPRAVVIVERE!

 Il mercato del lavoro italiano, infatti, tutto è fuorché un mercato pieno di possibilità. Ci sono due milioni di disoccupate e disoccupati, alcuni milioni di scoraggiate che un lavoro manco lo cercano e non si contano i part time involontari, soprattutto tra le donne che continuano ad essere il settore più debole di tutto il mondo del lavoro in Italia

 Il punto centrale, però, è un altro: togliere il Reddito di Cittadinanza vuole dire abbattere il livello del pavimento che determina qual è il salario minimo al di sotto del quale nessuno è disposto a lavorare. IN ALTRI TERMINI TOGLIERE IL REDDITO VUOLE DIRE ABBASSARE I SALARI DI TUTTE E TUTTI!
In aggiunta ci sono le condizionalità che sono state aggiunte. L’obbligo di accettare la prima offerta di lavoro per mantenere il sussidio e la cancellazione della congruità di questa offerta. Quindi, un lavoro a 4 euro l’ora a 500 km da casa dovrebbe essere accettato pena la perdita del Reddito.

Nel complesso un provvedimento CLASSISTA E ODIOSO il cui scopo è di rafforzare il potere contrattuale di quelle imprese (in primo luogo di quelle della ristorazione, dell’intrattenimento e del turismo) per le quali pagare i salari è un optional dipendente dall’umore e dalla buona volontà dei padroni.

MA E’ IL SALARIO DI TUTTE E TUTTI A ESSERE SOTTO ATTACCO CON QUESTO PROVVEDIMENTO! ABOLENDO IL REDDITO DI CITTADINANZA, IL GOVERNO MELONI STA DICENDO CHE GUADAGNAMO TROPPO E CHE IL NOSTRO SALARIO DEVE ESSERE ABBASSATO!

 MOBILITARSI ADESSO CONTRO QUESTA RAPINA VUOLE DIRE DIFENDERE LE NOSTRE CONDIZIONI DI VITA!
NEI PROSSIMI MESI INIZIEREMO A COSTRUIRE COMITATI DI DIFESA DEL NOSTRO REDDITO PER COSTRINGERE IL GOVERNO A RIMANGIARSI QUESTO PROVVEDIMENTO!