Sono passati parecchi mesi dall’esposto della Flaica Cub (4/4/2022) in cui si richiedeva all’Università di obbligare la cooperativa Rear a rispettare pienamente la clausola dell’appalto riguardante la paga minima oraria o, in alternativa, in base al principio di responsabilità solidale, di effettuare il pagamento in surroga direttamente alle lavoratrici e ai lavoratori. Rear, infatti, applicando il contratto dei servizi fiduciari, remunerava i propri dipendenti con una paga base ben inferiore ai 6,80 euro (lordi) previsti in capitolato come paga minima oraria. La differenza veniva elargita con una serie di indennità valide però solo per le ore lavorate regolarmente e quindi assenti nelle ore di straordinario, di permesso, di ferie, di malattia, nonché assenti anche dalle voci contributive e dal TFR.

Con la busta paga di novembre, ricevuta a metà dicembre, finalmente, tale irregolarità è stata sanata e almeno parte degli arretrati restituiti alle/ai dipendenti.

Vorremmo ringraziare apertamente il sindacato Flaica CUB, il Coordinamento Unito, la RSU, e quei docenti e personale TA e student* che si sono dimostrati sensibili alla nostra battaglia ed alle condizioni delle lavoratrici e lavoratori precari e che con l’impegno profuso ci hanno portato a ottenere che venisse eliminato il cosiddetto “indennizzo Unito” in favore del “superminimo” richiesto dall’appalto.

Pensiamo che sia giusto sottolineare che questa piccola conquista non la si è ottenuta per grazia ricevuta, ma proprio grazie all’impegno di chi, all’interno del sindacato, ha compreso le difficoltà di noi lavoratori e ci ha aiutati per cercare di cambiare una situazione a dir poco sfibrante.

Fortunatamente anche gli organi amministrativi dell’Università hanno colto l’importanza di tale intervento, anche se ci saremmo auspicati un’azione più tempestiva e comunicazioni più esaustive.

Forse ci saremmo aspettati minor “pigrizia” da parte dell’università: basterebbe infatti obbligare Rear ad applicare tutte le clausole del contratto d’appalto, anche quelle che riguardano la distinzione di ruoli e mansioni, per vedere aumentata ulteriormente la nostra retribuzione. Inoltre si potrebbe anche imporre l’utilizzo del CCCNL Multiservizi (a cui corrisponde la paga base d’appalto dì 6,80€), migliorativo per il personale REAR rispetto all’attuale CCNL Servizi fiduciari ora applicato e tra l’altro considerato da una sentenza del tribunale di Milano incostituzionale e con paghe al di sotto della soglia di povertà.

Insomma chiediamo di trovare una soluzione per far sì che lavoratrici e lavoratori che aprono le strutture e si relazionano con docenti e studenti favorendo il regolare funzionamento di tutto ciò che viene deciso dall’amministrazione giornalmente, in alcuni casi da addirittura vent’anni, ricevano una retribuzione che gli consenta di vivere in maniera più dignitosa.

Nell’esprimere la nostra soddisfazione per questa vittoria, sottolineiamo che 6,80 euro lordi all’ora rimangono pur sempre una paga da fame e che a chi già percepiva tale cifra per anzianità di servizio non è stato dato alcun aumento.

Riteniamo quindi che questa significativa seppur piccola vittoria debba rappresentare solo l’inizio di una stagione di miglioramenti e ripensamenti che porti alla scomparsa del “lavoro povero” all’interno dell’Università, garantendo salari dignitosi per tutte e tutti le lavoratrici e i lavoratori

Alcunǝ del personale Rear – lavoratorirear@gmail.com

 

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