21 SETTEMBRE, UNITO, BIBLIOTECHE CHIUDE: come mai?

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Torino, 19 settembre 2022 – Il prossimo 21 settembre diverse biblioteche dell’Università di Torino resteranno chiuse, come mai?
Non si tratta questa volte di un’azione sindacale, bensì proprio quel giorno ci saranno delle prove concorsuali. Infatti l’università ha indetto un concorso proprio per assumere nel settore bibliotecario, dopo un blocco che dura dal 2007. In questi 15 anni l’università ha insistito nella gestione delle biblioteche tramite appalto, aumentando quindi a dismisura la precarietà nel settore, tanto che il personale così impiegato arriva ormai a quasi 100 unità. Nonostante un così alto numero d’impiegati, mercoledì 21, appunto, tante biblioteche resteranno chiuse segno che le/i precarie non accettano la loro condizione. Questa concorso però non segna un cambio di strategia per l’Università nella gestione di questo settore, ma esclusivamente una necessità impellente visto l’alto numero di pensionamenti che si sono avuti in questi anni.
Sono infatti solo 6 i posti messi a bando (+ 3 in riserva secondo art. 35 e 39 DL 165/01), totalmente insufficienti per risolvere la precarietà presente oggi in Università. Tutte le promesse dell’attuale amministrazione si sono rivelate infondate e questo concorso è un altro esempio di washing (=lavaggio della coscienza) a cui i nostri tempi ci hanno abituato.
Esprimiamo tutto il nostro rammarico, che sa di rabbia, perché l’università ha sprecato troppe occasioni per risolvere l’indecente condizione di chi lavoro in ateneo: anche quest’anno non si sono voluti utilizzare i soldi europei del PNRR per affrontare la questione in modo radicale e non è nemmeno stato attribuito un punteggio alla nostra anzianità di servizio, come sarebbe consentito dal Regolamento per l’accesso all’impiego, un comportamento che indica il menefreghismo dominante dell’amministrazione in toto a cominciare dal rettore Geuna nonostante le sue promesse elettorali.
Noi al concorso andremo, ben sapendo che è al massimo risolverà il problema lavorativo di qualcuna/o , ma torneremo anche a mobilitarci perché delle soluzioni alla precarietà esistono: si tratta solo di avere la volontà politica di migliorare le condizioni di chi lavora qui!